Missioni Consolata - Febbraio 1901
1.ll (2o11solata 25 QQ~~~,~~~~~~~~~~~~~~~o Dove sono infatti le· gem:n;J.e, i diaspri, i lapi'slazzoli,. le malachiti, le agate, i mosaici, le statue, i quadri che fanno sontuose come reggie e preziose come musei le chiese erette 'àlla Vergine Santissima nelle altre città? Dove· gli ori e 'gli argenti· se non .in quei voti ehe la munificente misericordia di Maria si è acquistati da sè, compensandoli colle sue grazie? Dove le cesellature dei bronzi, i tra– fori dei marmi? Dove i capolavori dello scal- . pelio e d..l pennello sacri al celeste ideale? In questi ultimi anni Torino ha cercato lodevolmente di riparare a sì deplorevole la– cuna coli~ 'nuove chiese che vi si ·eressero, mentre anche qnelle già preesistenti si ador– navano e ·si. abbellivano... ·Il solo Santuario della Con~olat~ sj . direbbe rimasto indietro in sì·.nobile gara. Eppure esso può vantare i più grantii ti– toli .presso la· citfadina riconoscenza, com' è pur sempre il più importante monumento storièo di . To~ino, che in ogni riga de' srioi annali vittoriosi vède tralucere C?me raggio di Paradiso il nome' della Consolata. · Pertanto, valendoci della propizia occasione in cui per i lavori d'ampliamento il Santuario già si trova sossopra, abbiamo deciso d'ini– ziare. il rivestimento in . ma~mo di tut_ta la chiesa, aprendo· a tàl fine una sottoscrizione a lù:e cento ·ogni metro quadrato. E per ren– der!(). accessibile anche a quelli d! ' modesta fortuna iscriveremo pure le frazioni di metro quadrato non inferio1'i a L. 25. L'amatissimo nostro Cardinale Arcive– scovo, che nella divozione- alla Consolata a niu'no è secondo, accolse con trasporto questo progetto, e come segno dell'alta sua appro– vazione vollé esser il primo a concorrervi, benedicendo in modo speciale quanti ne im:i.– teranno l'esempio. E la sua benedizione fu già feconda, poichè divulgatasi appena la notizia, molti s'affrettarono ad iscriversi, tanto che nel presente elenco delle offerte possiamo già presentare sottoscrizioni. per più di 20 metri quadrati. Chi ben comincia è alla metà .dell'opera, dice il proverbio, e noi, rallegrati da sì ottimo principio, ci affidiamo alla Provvidenza onde veder compi11to felicemente il vagheggiato ·S<!OP9 che ci siamo prefisso, e che esaltando la Vergine onora insieme Torino. In Torino è notissimo il grande cotonificio Anselmo Poma e C.ia , detto volgarmente il l Fabbricane, posto 'nella regione Valdocco, ove ·offre . lavoro ad un numero grandissimo di operai d'ambi i se'-ssi. . La scena qui riprodotta si svolse al Fab– briéone la serjl. del 30. settembre 1890; la i pietà di duecento operaie spolatrici e . te~si- tricl la volle fissata in·un quadro voti vo, che a tutti narr~asse una .gràzia straordinaria a loro concessa dalla Vergine Consolatrice. Erano le 6 1I2 pomeridiane. Per una causa che non si potè mai benE) precisare, si ap– . piccò il fuoco àd una matassa di..cotone, che levò una viviqa fiammata. Un.oper'aio si af– frettò a spègnerla con poca acqua, ma non i in tempo da impedire che qu!j>lcuno intrav– .. vedesse la y_ampa, di mezzo alla . selva di l arcolai ' è . di altri meccanismi in movimento, nell'ampio çamerone: Risònò un grido sinistro soverchiando il i l'. rumore delle macchine: - Al fuoco! Al fuoco! .::_ ·In un attimo l'ampio camerone fu come un alveare in cui cada un tizzo ardente. Al primo grido d'allarme risposero cento grida di terrore, un rovesciarsi di scanni sospintifrettolosamente, un cadere di oggetti sul pavimento, un rumore di passi affrettati. Le duecento, tra do_nne mature e giovanette che colà lavoravano, per l'improvviso panico da cui furono invase perdettero la testa. Tutte in una volta fecero ressa alla porta, per isfuggire all'immaginario pericolo, tutte in una volta avrebbero . voluto precipitarsi per l'ampio scalone. Colui che aveva spenta la fiammata, altri
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