Missioni Consolata - Febbraio 1901

educazione, si va facendo in çomune l'Atto di consacrazione alla Consolata, celebrandosi all'uopo commoventi fun– zioncine. Preghiamo perciò i RR. Par– roci, Direttori di istituti e maestre a V()– lerci dare relazione di questi consolanti atti di pietà per -pubbliéarli a edifica– zione dei lettori. per ·l'abbellimento del Santuario IC!MI:H Il sapientissimo -Re Salomone, alle cui pa– ·ci:fiche mani era riservato l' altissimo onore d'innalzare in Israele il tempio del Signore, radunò in Gerusalemme da ogni parte del mondo i più preziosi tesori, acciò _esso riu– -scisse non del tutto indegno della Divina ·Maestà. « La casa che io desidero di edificare, scriveva egli ad Iram principe di Tiro, ha da essere grande, perchè grande sopra tutti gli Dei è il nostro Dio. Chi dunque potrà esser valevole di edificargli una casa degna di Lui? Se il cielo, ed i cieli dei cieli non possono _contenerlo, come posso esser io da tanto per edificargli una casa? ». se· tanta importanza · dava Salomone al tempio dell'invisibile Iehovah, quanto mag– giore non dobbiamo darne alle nostre chiese fra le cui mura ospita Gesù, ·vero Dio e vero Uomo, nella reale sua presenza sotto gli Eucaristici veli? arti belle, che gli antichi reputavano con– cesse dai Numi per consolare il terrestre esilio dei ·mortali. L'architettura, la pittura e la scoltura si unirono per intrecciare le loro grazie ed i loro splendori intorno agli altari, erigendo _ quelle marmoree .Basiliche, quei magnifici l ~ Santuari, quelle sontuose Cattedrali dalle l volte maestose e dalle cupole eccelse, in cui la mente si perde nella visione dell'infinito. t f " Monumenti di fede non men che di arte, sì augusti tempÙ tramandarono ai posteri le tradizioni e là storia del passato scolpita con indelèbili note nelle loro pagine di pietra, e coll'andar dei secoli divennero un simbolo rispecchianté la vita stessa della nazione e del popolo. Perciò chi dice San Marco, Santa Maria del Fiore, San Petronio, San Pietro, dice ad un tempo Venezia, Firenze, Bologna e Roma. Nè altrimenti famose sono le Cat– tedrali di Milan·o, di ·Pisa 1 di Orvieto, di Siena, ' di Arezzo, di Palermo, di Napoli che compen– diano tuttora le patrie grandezze e l'artistica eccellenza di un ciclo storico. * * * La nostra Torino però, che sotto molti aspetti supera in fede e pietà le città conso – relle, rimase ad esse inferiore quando le av– venne di estrinsecarle in religiosi monumenti. _Casa di Dio, Reggia del Re dei Re e del Signore dei Dominanti, Vestibolo del Cielo, ' Porto di salute, Arco misterioso che unisce la terra al Paradiso e l'umanità al suo Crea- ~ tore, il tempio cattolico divenne presso tutti . i popoli redenti il reliquiario delle più care, elette memorie, onde si gloriano la Religione Nè ciò deve far stupore ove si pensi che la capitale del Piemonte, appiè delle Alpi, in epoche funeste e calamitose di guerre mi– cidiali e feroci era· del continuo devastata e corsa dagli eserciti stranieri che scendevano a spargere il terrore, l'incendio, il saccheggio e la strage nelle nostre belle contrade. Popolo di soldati più che di artisti, il Pie– monte non ebbe nè modo, nè tempo di affi– narsi nel gusto e nel culto dell'estetica, e le sue chiese, fatte ben poche eccezioni, se ne risentono. e la Patria. * * * Quando la Croce dalle tenebre della cata- combe sorse a risplendere in vetta al Cam– pidoglio, incominQiò l'epoca d'oro dell'italiéo genio nella trasformazione cristiana di quelle Lo stesso Santuario della Consolata, che può vantare incontestabile il primato su tutti i Santuari' d'Italia per la moltiplicità quoti– diana delle grazie che vi si ottengono, po– trebbe invece dirsene quasi l'ultimo per ele– ganza d'arte e per ricchezza di ornati.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=