Missioni Consolata - Gennaio 1901
J1l eo.,solata 3 :sistito i~: pere ch==no tan~~~ P e:un do::=ento di discrezio:e coltà tecniche - e non erano scevre di pe- . non ci siamo finora rivolti direttamente ad ricoli - sentiamo pure il dovere di rinno- alcuna persona facoltosa per sollecitare of- vare ai numerosissimi oblatori l'espressione ferte, come non fu e non sarà nostro sistema della nostra profonda riconoscenza, ed insieme l'esclamare ogni giorno sulla necessità di i fervidi voti di abbondanti benedizioni da averne pel proseguimento dei lavori. Il servo Colei che ha eletto questo tempio a sede delle di Dio D. Giuseppe Cafasso, nostro vene- sue grazie e favori. rato predecessore e maestro nella reggenza Compiuta la parte muraria resta da por del Convitto non approvava il metodo di mano alle opere decorative dell'esterno e spe- far una morale coazione ai benefattori per cialmente dell'interno, opere che ci riserviamo avere modo di compiere opere buone ; ma di far conoscere distintamente ai nostri let- preferiva, sull'esempio del Venera,bile Cotto- tori. Ciò che per ora ci interessa far notare lengo, di rimettersi alla loro spontanea gene- è_ che il costo dei lavori da intraprendere rosità. A questo spirito di discrezione inten- . sarà di molto superiore a quello delle opere diamo ognora d'attenerci, tanto più che la compiute. Che i lavori cosidetti di finimento esperienza fatta dall'inizio dei lavori sino al superino la spesa della costruzione muraria, presente ornai ci rassicura che i mezzi ver- è cosa notoria anche per i fabbricati civili ·; ranno in proporzione del bisogno. per le chiese però la sproporzione è assai Una caratteristica delle offerte pel nostro . maggiore, e per poco che si vogliano fatti con Santuario, è quella del loro numero straor- decoro vengono a costare il doppio ed anche dinario, tanto che ne risulta un vero plebi- il triplo del valore di quella. scito generale di omaggio e riconoscenza alla Basti accennare, nel caso nostro, che i Protettrice dei Torinesi. Questo gran numero · soli quattro nuovi altari, a volerli fare come di sottoscrizioni e la nostra moderazione nel quelli già esistenti, importeranno una spesa di dimandare, ha fatto credere a qualche osser- . 15 mila lire ciascuno; il rivestimento delle vatore superficiale che le oblazioni già raccolte nuove e vecchie pareti con marmi, quale fu sonoormai sufficienti al compimento dell'opera, già studiato in armonia a quello che esiste, è e non si è badato che per la massima parte calcolato in L. 100 per metro quadrato; e sono sono offerte esigue, e che il più delle volte le più di 800 metri da rivestire, ossia 80 mila fitte colonne dell'elenco mensile non arriva- lire per questa opera. Gravissima pure è la rono a coprire le spese d'una quindicina du- spesa del pavimento, che bisognerà rinnovare rante l'época dei grandi lavori. In conclusione, completamente, poi gli stucchi, gli affreschi, come in fatto di lavori così nelle offerte, resta le dorature, le icone, e tante altre spese di a fare il più; cosa evidente quando si rifletta cui non può farsi idea chi non si trova al- che l'opera fu preventivata fin dal principio l'atto pratico. in più di 400 mila lire. Pertanto prima di intraprendere questa Ad ogni modo il nostro piano è stabilito: seconda parte dei lavori, occorre pensare ai - le spese si faranno in proporzione dei mezzi: Faremmo un torto ai tanti oblatori mezzi - e se le pareti del Santuario non se dubitassimo della loro perseverante gene- potranno essere ricoperte di marmi preziosi, rosità, come sarebbe una mancanza di fiducia saranno semplicemente intonacate; ma è no- in Colei che suscita questa generosità coll'ab- stro fermo proposito di non adoperare qualità bondanza di grazie che dispensa a quanti ordinarie di marmi, con disdoro del primo concorrono ad abbellire il suo Santuario. Sta Santuario di Torino ;·com'è nostra intenzione, ' però il fatto che ora rimangono ad affrontare nel promuovere le offerte, di continuare nel le maggiori spese, esi i nol;!tri volenterosi be- metodo prudente e discreto seguito finora. , nefattori non se l'abbiano a male se ci per- Confessiamo però di non poterei persuadere mettiamo di loro ricordarlo. che m mezzo a tanta sontuosità di éhiese, ' o
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