Missioni Consolata - Gennaio 1901

•. 1Jl 8ortso{ata QQ~~~~~=·~·~~~~~·a·-~~~·>G·~~~p accademia, in cui le poesie sono vagamente intrecciate a concerti vocali ed istrumentali, un fatto di qualche importanza; questa volta l'argomento fu la spedizione di S. A. R. il Principe Luigi di Sa~oia, Duca degli Abruzzi, al Polo Nord. Un gentile pensiero aveva unito a questo nobile soggetto la lode a Maria Consolatrice, come a Colei che di que– sta eroica impresa fu protettrice e guida. Un distinto giovane diceva infatti, nella introdqzione, a S. E. il Cardinale Arcivescovo: Noi celebrar vogliam l'ardita «Stella » Che il giovin Duce, dei Sabaudi onore, Spinse del Polo fra l'ignoto orrore. Cost, Pastor diletto, dalla pia Stella del mm:, Maria, Ne venga un dt largito Dell'alma nostra l'umil navicella Condur del Cielo al desiato lito! * * * L'ampio salone era vagamente ornato e sul ·fondo una vasta . tela · .rappresentava la « Stella Polare » fra enormi ghiacci, ma bella · ed ardita colla bandiera italiana sventolante a poppa. In lontanapza apparivano monti, sem– pre monti ricoperti di perpetua neve, ed in alto, soave visione di Paradiso, l'immagine della Vergi.Ìle Consolatrice, della vera Stella del mare, cui non i-attengono dal compiere la sua missione di pace nè i ghiacci, nè gli ' orrori polari. Una splendida ·poèsia del pio e l ddtto Padre Bonifacio Donato, intitolata: La SPf!dizione polare e la preghiera, cantava le consolazioni che dalla Vergine Benedetta ri- ·t trasse quel manipolo di valorosi, tessendo prima in vaga maniera la sublimità della _preghiera; poscia proseguiva: Oh! Quale incanto d'amor!... Qual estasi ·È la ·serena vision d'un pargolo, Che, le man giunte, in atto pio Prega il suo Dio. Mç>rtal, ti prostra, al suon dei teneri Voti, che aderge, di pianto rorida, Pel t·ravi'ato figlio una madre Al divin Pad1·e. .T'inchina innanzi al forte apostolo, Che, in mezzo ai negri selvaggi, un cantico Di Fede .innalza, a cielo aperto, · Entro il deserto. No!... Quando onusto di marzia polvere, E scintillante fra schiere armigere, Torna in tri'onfo, di novo impero Cinto, il guerriero, Non è sì grande, non è st splendido, Come allorquando, i rai fulmìnei Chinati, a terra umil si piega, Inneggia e prega!... Voi lo sapete, o gmnd' Eugenio, O d'Amedeo ombra magnanima, Quando sul colle taurin devoti' Porgeste ·~ voti. Nè tu degli avi, diletto Principe Luigi, l'01·me sdegnasti. All'arduo Polm· pi'aggio fra ghiacci e nevi Già ti accingevi!... Ma pria nel dolce de la tua fervùf,a Torin sacrario preghiere e cantici Porger facesti alla vittrice Consolatrice! E là fra i geli e le fantastiche Città di ghiaccio, in· quel silenzio Eteriio, in quella lunga, romita · Landa infinità, Contrasto ai regni dell'Orsa gelidi, Contrasto al muto orror di Borea .\ Sonò la nota calda, sincera, De la preghiera. , Tu quante volte, invitto Principe, Là sulla « Stella » a una più fulgida Stella pensasti : aléalma e pùi Vergin Maria! E giunto, o Prence, fra gli inni e i platMi, · A tua Torino, tosto al ,Sacrario Della Pietosa con nobil fede Movesti il piede. Nè solo andasti. Che teco al tempio · Pur la Regina Madre cogl'incliti Duchi d'Aosta levaro ai cieli Lor preghi aneli. Oh! ebbrezza!.. Oh l incanto!.. Oh! incancella- Ora d'amore!... Ahi! Volan rapidi [bile Gl'istanti ai piedi della Sign:ora Dell'alma Dora,· Dell'alma Dora, pe1· cui la Vergine. È Amore, Gaudio, Speme, Palladio, Iride, Stella, Pace, Vittoria, Trionfo , e Gloria l S'erge·ca, o Prence, la prece candida! Dal!!;.Ciel scendeva soave il balsamo: Mentre a tal vista Torin gioiva : Evviva l Evviva!·· ..

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